La linea del Bernina

 La ferrovia più alta la linea del Bernina è l'unica tratta ferroviaria svizzera che, da sud a nord, attraversa le Alpi a cielo aperto. Questa magnifica linea ferroviaria, ultimata nel 1910, porta da Tirano 429 m. oltre i ghiacciai del Passo del Bernina 2253 m., la linea del Bernina supera i 1824 metri di dislivello tra Tirano e Ospizio Bernina in soli 22 km in linea d'aria con pendenze del 70% senza l'ausilio della cremagliera!

Il tracciato della linea è di particolare effetto. Esso permette, oltre di superare notevoli differenze di latitudine, di offrire ai viaggiatori panorami mozzafiato tra montagne imponenti, ghiacciai, valli e cime alpine.

Dal 2008 la linea ferroviaria del Bernina fa parte del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, 61 chilometri di raffinata ingegneria edile davanti alla montagna più alta dei Grigioni. La linea ferroviaria del Bernina che attraversa le Alpi funziona tutto l'anno.

La linea del Bernina 100 anni fa entrava in funzione, il treno diretto tra Tirano e St. Morit. Nel 2010 la ferrovia centenaria mostra il suo lato migliore, con tante ghiotte occasioni per gli amanti della cultura, della natura, dei treni, per le famiglie i buongustai, gli appassionati di trekking e di storia, per chi ama oziare, per i grigionesi e per tutti gli altri.

Valtellina. Questa valle italiana, che si estende lungo le Alpi grigionesi abbracciandole quasi a semicerchio. Oltre o ciò, grazie ad un comodo servizio della Ferrovia retica, potrete apprenare anche la splendido vegetazione mediterranea ed i pittoreschi paesini che la caratterizzano.

Tirano Porta Milanese, Porta Bormina, Porta poschiavina. \mora oggi il nome di queste porte, risalenti al Medioe\lo, Ivelano chiaramente la notevole importanza strategica di lquesta cittadina. Tirano, facente parte un tempo del Canon Grigioni, oltre ad una storia assai movimentata e a nu-\nerosi edifici di particolare interesse, come la Basilica diadonna di Tirano, offre apprezzabili specialità cu~inarie. \

Viadotto elicoidale di Brusio Chi percorre il famoso viadotto da nord che da sud si renderà conto non solo della particolare bellezza della costruzione, ma anche dell'ingegnosità che l'ha originata. Solo in questo modo, infatti, è stato possibile superare il notevole dislivello che il terreno presenta in questo punto, in uno spazio così limitato.

Alp Grum la stazione, costruita nel 1923, include un ristorante ed è circondata da un incantevole paesaggio alpino: dal ghiacciaio Palu, all'omonimo lago fino alla piana di Cavaglia, il panorama si estende fino alle Alpi italiane della bergamasca.

Ospizio Bernina

La stazione è situata a 2253 m. ed è la più alta di tutta la Ferrovia Retica. Allo stesso tempo Ospizio fa anche da confine tra due culture linguistiche: nella valle meridionale, Valposchiavo, si parla italiano mentre a nord, in Engadina, la si parla il romancio ed il tedesco. 


Lago Bianco e lago Nero le acque di questi due laghi si riversano a nord del Passo del Bernina nel Danubio, per poi raggiungere il Mar Nero, e a sud invece nel Po, che sfocia al mare Adriatico. 


La scultura ARK SOUND

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Una scultura di particolari dimensioni galleggia sullo specchio d'acqua del Lago Bianco a 2.200 m. di quota nella regione del Bernina, in Alta Val Poschiavo. L’artista, ideatore del progetto, è Daniele Ligari di Sondrio. La scultura “ ARK SOUNO “ arricchirà il calendario delle manifestazioni "100 anni della Ferrovia del Bernina". Il colore della scultura? Rosso, come Il trenino rosso, dal quale si potrà ammirare l'opera alla distanza di alcune decine di metri.

L'opera:

E' una scultura imponente che seguirà il movimento delle onde del lago e che emetterà dei suoni. E’ composta da 5 elementi. Ognuno di essi forma un grande diapason e lascia emergere dall'acqua punte in legno fino ad un'altezza di 6 metri. Gli elementi. uniti fra loro. danno vita a una scultura della lunghezza di 15 metri e assumono altalenanti inclinazioni, dettate dalle onde e dal vento. Questi movimenti, che in una regione come quella del Bernina possono essere molto forti, perfino violenti, fanno oscillare gli archi posti in cima alle punte lignee che a loro volta emettono dei suoni, grazie a un sistema percussivo a martelletti.  

L’evento

Durante l’estate del 2010 una scultura di particolari dimensioni galleggerà sullo specchio d’acqua del Lago Bianco (2.200 m. s. l. m.), nella regione del Bernina, in Alta Val Poschiavo. L’artista, ideatore del progetto, è Daniele Ligari www.ligari.it di Sondrio.

La scultura ARK SOUND Lago Bianco arricchirà pure il calendario delle manifestazioni “100 anni della Ferrovia del Bernina“, in particolare le giornate di festa che saranno organizzate tra il 18 e il 20 giugno 2010 in Val Poschiavo. Il colore della scultura? Rosso, come il trenino rosso, dal quale si potrà ammirare l’opera alla distanza di alcune decine di metri.


L’opera

E’ una scultura imponente che seguirà il movimento delle onde del lago e che emetterà dei suoni. E’ composta da 5 elementi. Ognuno di essi forma un grande diapason e lascia emergere dall’acqua le punte in legno fino ad un’altezza di 6 metri. Gli elementi, uniti fra loro, danno vita a una scultura della lunghezza di 15 metri e assumono altalenanti inclinazioni, dettate dalle onde e dal vento. Questi movimenti, che in una regione come quella del Bernina possono essere molto forti, perfino violenti, fanno oscillare gli archi posti in cima alle punte lignee che a loro volta emettono dei suoni, grazie a un sistema percussivo a martelletti. L’opera sarà realizzata negli stabilimenti Progetto Legno s.r.l. di Buglio in Monte e Della Cagnoletta s.r.l. di Albosaggia.


La limpidezza del contrasto

Il maestoso paesaggio del Lago Bianco offre il luogo ideale per sistemare una scultura che reagisce agli infiniti richiami atmosferici. Il colore molto chiaro dell’acqua accoglie la scultura come se essa fosse una pennellata di rosso su sfondo bianco. Il contrasto è esaltato dalla purezza e dall’intensità della luce, tipica delle zone alpine, che nella regione del Bernina si unisce al colpo d’occhio dei ghiacciai, alle alte e monumentali vette, ai colori cristallini dei laghetti circostanti: il Lago Nero, il Lago Piccolo, il Lago della Crocetta. In sintesi: lo spettacolo offerto dallo splendido paesaggio si unisce alla vena artistica di Daniele Ligari, che con le sue opere visualizza e materializza l’energia nascosta nella creatività, nell’arte. Anche qui Daniele Ligari stabilisce un feeling strettissimo con la natura e con essa riesce a generare sensazioni, questa volta nuove ed originali.

 
Le sinergie con la Ferrovia Retica

La scultura ARK SOUND Lago Bianco è inserita nel programma dei festeggiamenti dei “100 anni della Ferrovia del Bernina“. Una linea ormai assurta a simbolo di unione tra la Valtellina, la Val Poschiavo e l’Engadina, e questo al di là del fatto che essa faccia parte del Patrimonio dell’UNESCO. Tra il 18 e il 20 giugno 2010 la Ferrovia Retica darà vita a una serie di momenti festosi e celebrativi. In quell’occasione verrà inaugurata anche la scultura di Daniele Ligari. Le migliaia di passeggeri della Ferrovia del Bernina potranno così osservare la scultura ARK SOUND e alimentare le già ricche sensazioni della natura con impulsi, quelli voluti da Ligari, tesi ad esplorare i privilegiati spazi dell’armonia, dei movimenti e dell’estetica delle forme


La sfida tecnica

Il varo, la sistemazione e l’ancoraggio della scultura rappresentano una notevole sfida. In questo campo gli organizzatori possono contare sulla collaborazione e soprattutto dell’esperienza dell’impresa Battaglia Costruzioni SA di Poschiavo. Per la sistemazione dell’opera si dovrà attendere lo scioglimento del ghiaccio. Pertanto, il varo è previsto agli inizi di giugno. L’opera sarà sistemata nell’insenatura del lago a nord della stazione dell’Ospizio Bernina. Il posto scelto, in vicinanza del confine comunale con Pontresina, consente ai passeggeri della Ferrovia del Bernina di girare parzialmente attorno alla scultura che si adagia sullo sfondo di uno dei paesaggi alpini più suggestivi.

Le tappe e i simboli

Lo scultore Daniele Ligari ha già realizzato un modellino in scala 1:10, il cui varo è avvenuto nel mese di novembre 2009 in un laghetto vicino a Sondrio (si vedano le fotografie). Lo stesso modellino sarà esposto nell’ambito dei festeggiamenti dei 100 anni della Ferrovia del Bernina, che avranno luogo in maggio a Tirano. La scultura di Ligari, che rimarrà nel Lago Bianco fino alla fine di ottobre 2010, sarà poi destinata ad altri lidi, ancora da definire.
Il progetto ARK SOUND Lago Bianco, che raccoglie un ampio sostegno sia in Valtellina sia nei Grigioni, favorisce senza dubbio il discorso transfrontaliero, tanto caro alle genti che vivono a ridosso del confine. La zona che ospita la scultura è carica di elementi simbolici, che a loro volta segnano il passaggio tra nord e sud; l’incrocio di culture e di lingue, l’italiano, il tedesco e il romancio; lo spartiacque tra il Lago Bianco e il Lago Nero; e infine il paesaggio dei ghiacciai, che scendendo verso sud, si apre allo straordinario palcoscenico della Val Poschiavo e alla generosa terra della Valtellina.

 

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

L’idea-progetto che intendo sviluppare è quella di una scultura galleggiante di grandi dimensioni da collocare in mezzo ad un lago alpino (Lago del Passo Bernina, Svizzera) in modo che sia visibile e fruibile da tutti coloro che attraversano o visitano quell’affascinante luogo d’alta quota posto al confine tra Italia e Svizzera. Un’area geo-culturale con la caratteristica di crocevia di percorsi, anche culturali e artistici.

La mia esperienza artistica, che è maturata inizialmente nel campo della pittura e che si è in seguito estesa ad opere scultoree che talvolta riconducono all’architettura, è sempre stata caratterizzata dalla ricerca non solo di nuove forme espressive da realizzare con materiali diversi e nuovi, ma anche dal desiderio di sperimentare opere “monumentali” pensate e ideate per rapportarsi con l’ambiente naturale o urbano per il quale sono state pensate.
Da questa esigenza, e dalla continua evoluzione della mia espressione artistica, nasce l’idea di progettare un’opera scultorea “senza peso”, formata da diversi pezzi, smontabile, di dimensioni di circa 6-8 m d’altezza e lunghezza 15 m. e realizzata in legno, acciaio ed altri materiali vari che possa essere collocata in mezzo ad un lago e, perché no, illuminata per essere visibile anche di notte. Tale scultura, pensata e studiata per un luogo ben definito, dovrebbe essere posta nel Lago Bernina (m.2300 s.l.m) in cui si specchia la vetta più alta delle Alpi centrali e dove si trova l’omonimo ghiacciaio. La zona, molto frequentata da turisti di tutto il mondo, è famosa non solo per il magnifico paesaggio, ma anche perché rappresenta una importante via di transito tra Italia e Svizzera ed è anche attraversata dalla linea ferroviaria più suggestiva d’Europa, la Ferrovia Retica che collega Tirano (città di confine della Valtellina, in provincia di Sondrio) e S. Moritz ( famosa località turistica dell’Engadina , in Svizzera).

L’esposizione dell’opera, date le caratteristiche climatiche e geografiche del luogo è inevitabilmente pensata per i mesi estivi e, con il coinvolgimento dei numerosi passeggeri del “Trenino del Bernina”, potrebbe rappresentare una interessante e originale attrattiva anche per i turisti interessati a visitare questa splendida e suggestiva valle alpina. L’opera potrà essere esposta in seguito ,con un percorso itinerante, in altri laghi da definire.


RELAZIONE TECNICA - Lavoro svolto per la realizzazione del progetto:


° Disegni a ”schizzi a mano” e disegno tecnico bi-tridimensionale .

° Modello plastico in scala 1:10 (legno in compensato marino, ottone, nylon e ecc.).

° Modello plastico in scala 1:20 (legno in compensato marino, ottone, nylon e ecc.).

° Fotografie del plastico dell’opera con macchina fotografica digitale.

° Immagine fotorealista in 3d (rendering).

° Fotomontaggio realistico dell’opera nel suo contesto.

° Video con colonna sonora di 3 minuti, del modello in acqua.

ALCUNI SCHIZZI SVILUPPATI A BOGLIASCO (GE) – ITALIA – aprile 2006

 TESTO CRITICO

L’ITINERARIO DELL’ARCA Una scultura che si fa con acqua e aria progettata da Daniele Ligari:

Sarà in legno d’abete e acciaio inox l’Arca Sonora che Daniele Ligari ha pensato ancorata sul Bernina, nelle acque del lago a 2300 metri costeggiato dai binari della Retica. Una struttura imponente (15 metri di lunghezza per 6 di altezza), sintetica come un pensiero esatto e vagamente assimilabile a un diapason di cui si voglia fissare il movimento. Bracci lignei emergeranno dall’acqua con inclinazioni differenti a sostenere barre d’acciaio concepite come canne di Pan, un sistema percussivo a martelletti, inseriti nei fori laterali insieme a brevi canne metalliche, produrrà la voce dell’Arca. Ma la bellezza per l’artista di Sondrio si realizza solo in un contesto, all’interno di un preciso sistema di relazioni con l’ambiente, e in questa opera la sua formazione di architetto, abituato a configurarsi l’emozione estetica come una funzione dello spazio, si è certo dispiegata pienamente. L’Arca infatti diventerà scultura solo nel momento della sua ambientazione. Lo scenario, immaginato come un set, non farà semplicemente da fondale: sarà luogo della rappresentazione, generatore di visioni ed emozioni. Il pizzo Bernina innevato, capovolto nello specchio del lago, diventerà parte integrante dell’opera, come i giochi di luce sull’acqua e le increspature in superficie o il fruscio dei venti d’alta quota e lo sciabordio delle onde. Una forma cristallina e lineare che si fa fluida e mutevole nell’esporsi agli elementi naturali. E forma nomade, itinerante, adattabile a set differenti (il successivo potrebbe essere il lago di Lugano), quasi a confermare la vocazione ormai internazionale dell’autore. Dopo l’esperienza della mostra itinerante Smalls monuments in stone, che sta toccando quattro continenti, lo scultore ha infatti potuto portare a termine questo nuovo progetto grazie a una borsa di studio residenziale al Centro di Studi Liguri della Fondazione Bogliasco, ente culturale con sede a New York che promuove il lavoro creativo avanzato e le ricerche accademiche in un vasto ambito disciplinare (dall’archeologia alle arti figurative, dalla storia al teatro, dalla letteratura alla musica e alla danza). Durante il mese di permanenza nel Centro, 9 fellows provenienti da paesi diversi (tra gli ospiti passati la scrittrice indiana Anita Desai, il pittore Enrico Della Torre e il poeta Giorgio Luzzi) hanno modo di sviluppare progetti per i quali sia già stata completata la preparazione o la ricerca di base, confrontando le reciproche esperienze. In questa fase Ligari ha potuto risolvere i problemi di nautica realizzando un plastico in scala 1:20, che gli ha permesso anche di verificare l’effetto estetico sull’acqua. Di qui, grazie alla collaborazione con l’irlandese Paul Rowley, fellow della sezione Arti Visive (Film e Videoarte), e con David Rakowski, compositore di Boston, è nato un CD.rom con le riproduzioni virtuali dell’opera compiuta, il primo tassello di un progetto più ampio, mirato a documentare tutto il percorso progettuale, attuativo ed espositivo della scultura, attraverso video, foto e un libro con CD. Nell’estate 2006 invitato a partecipare alla 22°edizione della Biennale internazionale di scultura 2007 presenta il nuovo modello in scala con il titolo ARK (sound sculpture). Una scultura nata come una casa che si mostra già dalle fondamenta, perché si elevi ora serve uno sponsor, ma discreto: che sia l’Arca ad esporsi. Katia Alesiano


Ghiacciaio del Morteratsch

 

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Il Ghiacciaio del Morteratsch è il più grande ghiacciaio del massiccio del Bernina della Svizzera, tipico ghiacciaio vallivo. La zona di accumulo si trova tra le montagne del Piz Morteratsch,  Pizzo Bernina, Crast' Agüzza, Piz Argient, Piz Zupò e del Pizzo Bellavista. La lunghezza del ghiacciaio è di circa sette chilometri e durante il suo tragitto scende di circa 2000 metri. Durante il suo tragitto si unisce al Ghiacciaio Pers.  Ha un volume di circa 1 chilometri cubi e, con la sua estensione, è il terzo più lungo delle Alpi orientali. L'acqua del ghiacciaio confluisce nel fiume Eno.  Dal 1878, il ghiacciaio ha perso più di 2 km in lunghezza. In 20 fermate, il sentiero didattico fornisce informazioni relative alla geologia, al clima e alla botanica. Le grotte o caverne dei ghiacciai, si formano in continuazione ai piedi dei ghiacciai, sono delle meraviglie della natura. Essi, che così si formano vivono per la durata dell'inverno, a primavera, con lo scioglimento del ghiaccio, vengono scalzate via dalla massa d’acqua e scompaiono. Il ruscello serpeggia lungo il suolo e si tormenta lungo il ghiacciaio, così facendo spinge innanzi a sé pietre pesanti, serpeggia e si rigira attraversando il ghiaccio eterno. Si sviluppa una polvere sottile che trasforma l’acqua limpida in bianco latte dei ghiacciai.

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Morteratsch  - la storia

 Il racconto di Arasch e della sua amata. Un giovane di nome Senn veniva preso in giro perché desiderava sposare la figlia di un ricco agricoltore. Per questo motivo emigrò all'estero. Quando finalmente tornò, era diventato un fiero ufficiale, ma la sua amata era ormai morta. Ridotto alla disperazione, si suicidò lanciandosi contro il ghiacciaio. In seguito, sì udì per lungo tempo lo spirito della sua amata piangere la morte di Aratsch: " Mort Aratsch! Mort Aratsch!" (Aratsch è morto!), diceva lamentandosi. Il nuovo Senn rimproverò lo spirito dei morti dell'Alpe e maledisse la povera anima. Allora il ghiacciaio iniziò ad avanzare e ricoprì il pascolo alpino lì sotto.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Massiccio_del_Bernina 


Il ghiaccio eterno del Bernina

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Il gruppo del Bernina non è solo uno dei più belli, ma anche uno dei gruppi più grandi e densamente ghiacciati delle Alpi orientali. Risulta che sul Bernina esistono ancora 87 ghiacciai per una superficie totale di circa 85 km2, di questi, 69 si trovano in territorio svizzero e 18 in territorio italiano, sulla fiancata sud della catena montuosa. A causa del ritiro dei ghiacciai a partire dal livello di 1850, conseguenza del riscaldamento, nel gruppo del Bernina si sono sciolti quasi 35 km2, all’incirca il 30% delle superfici ghiacciate di un tempo. 


IL GIARDINO DEI GHIACCIAI

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Attività di svuotamento di una grande marmitta al giardino dei ghiacciai di Cavaglia, che una volta liberata permette di ammirare il misterioso e imponente millenario lavoro di levigazione. Vere e proprie “sculture della natura”.

 Valore storico – culturale: 

Al limite meridionale della conca di Cavaglia, situata a un’altitudine di circa 1693 metri s.l.m. il ghiacciaio del Palu ha dato origine, in tempi remoti, ad un’eccezionale formazione naturale. Su un promontorio - che all’epoca costituiva una grandiosa soglia glaciale e che oggi offre uno spettacolare panorama sulla valle di Poschiavo – e custodita, ancora più o meno dalla vegetazione, una serie di singolari pozzi di varie dimensioni e di struttura cilindrica. La fantasia popolare, nell’attribuire loro un leggendario scopo, ha voluto chiamare le curiose formazioni “ Marmitte dei  giganti ”. in realtà esso sono il risultato di un impressionante fenomeno naturale: i massi ruotanti sotto la spinta potente ed inarrestabile dell’acqua del ghiacciaio preistorico, con il passere dei millenni le hanno scavate e levigate nella roccia.

 Visita alle Marmitte

 Il giardino dei ghiacciai è segnalato e comodamente raggiungibile dalla stazione Ferroviaria Retica di Cavaglia, si trova a circa 500 metri in direzione sud. Un sentiero circolare, tra pini mughi e rocce levigate, offre la possibilità di ammirare un panorama stupendo. Sul tragitto vi imbatterete pure in un biotopo naturale. Giunti sul posto potrete ammirare la prime 4 marmitte completamente ripulite dai detriti accumulatosi in migliaia di anni, che si presentano ora in tutta la bellezza delle loro forme bizzarre. Alcune panchine di pietra offrono ai visitatori la possibilità di riposarsi e di godere appieno del panorama: a sud le Alpi Bergamasche, a nord le grandiose pietraie del Sassal Masone e il ghiacciaio del Piz Palu q. 3905 m. . sono presenti numerose marmitte non ripulite verranno custodite così come ci sono state tramandate da millenni.

 

LA FORMAZIONE DI UNA MARMITTA

 I fattori determinanti sono:

il tipo di roccia da erodere

la pressione dell’acqua subglaciale

la velocità dell’acqua subglaciale

la durezza (o consistenza) dei microframmenti contenuti nell’acqua subglaciale

la densità dei microframmenti nell’acqua subglaciale.


PROSA:

 Dei ghiacciai di Cavaglia

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Da Cavaglia un dì scendea

Una piccol carovana;

lenta e stanca procedea

sotto il sole per la piana.

Fa con lor la via sassosa

Una donna cieca e annosa.

 

Eran zingari, e la donna

Cieca, inferma e barcollante.

Poveretta ! Era la nonna

della piccol schiera errante,

vecchia curca sotto gli anni,

tutta acciacchi e tutta affanni.

 

“Figli miei”, dicea, “son stanca”;

la mia vita è sul finire,

il respiro già mi manca,

qui lasciatemi morire.

Io lo sento: il mio destino

A compirsi è ormai vicino.

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“Su , carcassa, su, cammina !”

Le risponde il figlio irato;

poi l’afferra e la trascina

seco avanti ed accigliato

dice: “Vecchia, tu non hai

che lamenti, pianti e guai.

 

Una zingara modello,

no, davver, così non fa;

per il mondo sempre bello

lieta errando se ne va;

né fatica, né dolore

mai non turbano il suo cuore”.

 

Di Puntalta alla cascata

Giunge alfin la comitiva

E ristà meravigliata

Dell’abisso sulla riva:

guarda l’acqua furibonda

che, ruggendo, si sprofonda.

Essi guardan, e la vecchia

Al fragor della cascata

Tende trepida l’orecchia

e sospira sgomentata:

“Questa è il canto della morte,

qui si compie la mia sorte. 

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Stazione ferroviaria di Cavaglia. Quale punto di partenza per la visita all'area del Giardino dei Ghiacciai. 


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