L’evento
Durante
l’estate del 2010 una scultura di particolari dimensioni galleggerà sullo
specchio d’acqua del Lago Bianco (2.200 m. s. l. m.), nella regione del Bernina,
in Alta Val Poschiavo. L’artista, ideatore del progetto, è Daniele Ligari
www.ligari.it di Sondrio.
La
scultura ARK SOUND Lago Bianco arricchirà pure il calendario delle
manifestazioni “100 anni della Ferrovia del Bernina“, in particolare le
giornate di festa che saranno organizzate tra il 18 e il 20 giugno 2010 in Val
Poschiavo. Il colore della scultura? Rosso,
come il trenino rosso, dal quale si potrà ammirare l’opera alla distanza
di alcune decine di metri.
L’opera
E’ una
scultura imponente che seguirà il movimento delle onde del lago e che emetterà
dei suoni. E’ composta da 5 elementi. Ognuno di
essi forma un grande diapason e lascia emergere dall’acqua le punte in legno
fino ad un’altezza di 6
metri. Gli elementi, uniti fra loro, danno vita a una
scultura della lunghezza di 15
metri e assumono altalenanti inclinazioni, dettate dalle
onde e dal vento. Questi movimenti, che in una regione come quella del Bernina
possono essere molto forti, perfino violenti, fanno oscillare gli archi posti
in cima alle punte lignee che a loro volta emettono dei suoni, grazie a un sistema
percussivo a martelletti. L’opera sarà realizzata negli stabilimenti
Progetto Legno s.r.l. di Buglio in Monte e Della Cagnoletta s.r.l. di
Albosaggia.
La
limpidezza del contrasto
Il
maestoso paesaggio del Lago Bianco offre il luogo ideale per sistemare una
scultura che reagisce agli infiniti richiami atmosferici. Il colore molto
chiaro dell’acqua accoglie la scultura come se essa fosse una pennellata di
rosso su sfondo bianco. Il contrasto è esaltato dalla purezza e
dall’intensità della luce, tipica delle zone alpine, che nella regione del
Bernina si unisce al colpo d’occhio dei ghiacciai, alle alte e monumentali
vette, ai colori cristallini dei laghetti circostanti: il Lago Nero, il Lago Piccolo, il Lago della Crocetta. In sintesi:
lo spettacolo offerto dallo splendido paesaggio si unisce alla vena artistica
di Daniele Ligari, che con le sue opere visualizza e materializza l’energia
nascosta nella creatività, nell’arte. Anche qui Daniele Ligari stabilisce un
feeling strettissimo con la natura e con essa riesce a generare sensazioni,
questa volta nuove ed originali.
Le
sinergie con la
Ferrovia Retica
La scultura ARK SOUND Lago Bianco è inserita nel programma
dei festeggiamenti dei “100 anni della Ferrovia del Bernina“. Una linea ormai assurta a simbolo di unione tra la Valtellina, la Val Poschiavo e
l’Engadina, e questo al di là del fatto che essa faccia parte del Patrimonio
dell’UNESCO. Tra il 18 e il 20 giugno 2010 la Ferrovia Retica
darà vita a una serie di momenti festosi e celebrativi. In quell’occasione
verrà inaugurata anche la scultura di Daniele Ligari. Le migliaia di passeggeri
della Ferrovia del Bernina potranno così osservare la scultura ARK SOUND e
alimentare le già ricche sensazioni della natura con impulsi, quelli voluti da
Ligari, tesi ad esplorare i privilegiati spazi dell’armonia, dei movimenti e
dell’estetica delle forme
La
sfida tecnica
Il
varo, la sistemazione e l’ancoraggio della scultura rappresentano una notevole
sfida. In questo campo gli organizzatori possono contare sulla collaborazione e
soprattutto dell’esperienza dell’impresa Battaglia Costruzioni SA di Poschiavo.
Per la sistemazione dell’opera si dovrà attendere lo scioglimento del ghiaccio.
Pertanto, il varo è previsto agli inizi di giugno. L’opera sarà sistemata
nell’insenatura del lago a nord della stazione dell’Ospizio Bernina. Il posto
scelto, in vicinanza del confine comunale con Pontresina, consente ai
passeggeri della Ferrovia del Bernina di girare parzialmente attorno alla
scultura che si adagia sullo sfondo di uno dei paesaggi alpini più suggestivi.
Le tappe e i simboli
Lo
scultore Daniele Ligari ha già realizzato un modellino in scala 1:10, il cui varo è avvenuto nel mese
di novembre 2009 in
un laghetto vicino a Sondrio (si vedano le fotografie). Lo stesso modellino
sarà esposto nell’ambito dei festeggiamenti dei 100 anni della Ferrovia del
Bernina, che avranno luogo in maggio a Tirano. La scultura di Ligari, che
rimarrà nel Lago Bianco fino alla fine di ottobre 2010, sarà poi
destinata ad altri lidi, ancora da definire.
Il progetto ARK SOUND Lago Bianco, che raccoglie un ampio sostegno sia in
Valtellina sia nei Grigioni, favorisce senza dubbio il discorso
transfrontaliero, tanto caro alle genti che vivono a ridosso del confine. La
zona che ospita la scultura è carica di elementi simbolici, che a loro volta
segnano il passaggio tra nord e sud; l’incrocio di culture e di lingue,
l’italiano, il tedesco e il romancio; lo spartiacque tra il Lago Bianco e il
Lago Nero; e infine il paesaggio dei ghiacciai, che scendendo verso sud, si
apre allo straordinario palcoscenico della Val Poschiavo e alla generosa terra
della Valtellina.
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
L’idea-progetto
che intendo sviluppare è quella di una scultura galleggiante di grandi
dimensioni da collocare in mezzo ad un lago alpino (Lago del Passo Bernina,
Svizzera) in modo che sia visibile e fruibile da tutti coloro che attraversano
o visitano quell’affascinante luogo d’alta quota posto al confine tra Italia e
Svizzera. Un’area geo-culturale con la caratteristica di crocevia di percorsi,
anche culturali e artistici.
La mia
esperienza artistica, che è maturata inizialmente nel campo della pittura e che
si è in seguito estesa ad opere scultoree che talvolta riconducono
all’architettura, è sempre stata caratterizzata dalla ricerca non solo di nuove
forme espressive da realizzare con materiali diversi e nuovi, ma anche dal
desiderio di sperimentare opere “monumentali” pensate e ideate per rapportarsi
con l’ambiente naturale o urbano per il quale sono state pensate.
Da questa esigenza, e dalla continua evoluzione della mia espressione
artistica, nasce l’idea di progettare un’opera scultorea “senza peso”, formata
da diversi pezzi, smontabile, di dimensioni di
circa 6-8 m
d’altezza e lunghezza 15 m.
e realizzata in legno, acciaio ed altri materiali vari che possa essere
collocata in mezzo ad un lago e, perché no, illuminata per essere visibile
anche di notte. Tale scultura, pensata e studiata per un luogo ben
definito, dovrebbe essere posta nel Lago Bernina (m.2300 s.l.m) in cui si
specchia la vetta più alta delle Alpi centrali e dove si trova l’omonimo
ghiacciaio. La zona, molto frequentata da turisti di tutto il mondo, è famosa
non solo per il magnifico paesaggio, ma anche perché rappresenta una importante
via di transito tra Italia e Svizzera ed è anche attraversata dalla linea
ferroviaria più suggestiva d’Europa, la Ferrovia Retica che collega Tirano (città di
confine della Valtellina, in provincia di Sondrio) e S. Moritz ( famosa
località turistica dell’Engadina , in Svizzera).
L’esposizione
dell’opera, date le caratteristiche climatiche e geografiche del luogo è
inevitabilmente pensata per i mesi estivi e, con il coinvolgimento dei numerosi
passeggeri del “Trenino del Bernina”, potrebbe rappresentare una interessante e
originale attrattiva anche per i turisti interessati a visitare questa
splendida e suggestiva valle alpina. L’opera potrà essere esposta in seguito
,con un percorso itinerante, in altri laghi da definire.
RELAZIONE
TECNICA - Lavoro svolto per la
realizzazione del progetto:
° Disegni a ”schizzi a mano” e disegno tecnico bi-tridimensionale .
°
Modello plastico in scala 1:10
(legno in compensato marino, ottone, nylon e ecc.).
°
Modello plastico in scala 1:20
(legno in compensato marino, ottone, nylon e ecc.).
°
Fotografie del plastico dell’opera con macchina fotografica digitale.
°
Immagine fotorealista in 3d (rendering).
°
Fotomontaggio realistico dell’opera nel suo contesto.
°
Video con colonna sonora di 3 minuti, del modello in acqua.
ALCUNI SCHIZZI SVILUPPATI A BOGLIASCO (GE) – ITALIA – aprile 2006
TESTO CRITICO
L’ITINERARIO
DELL’ARCA Una scultura che si fa con acqua e aria progettata da Daniele Ligari:
Sarà in legno d’abete e acciaio inox l’Arca Sonora
che Daniele Ligari ha pensato ancorata sul Bernina, nelle acque del lago a 2300 metri costeggiato
dai binari della Retica. Una struttura imponente (15
metri di lunghezza per 6 di altezza),
sintetica come un pensiero esatto e vagamente assimilabile a un diapason di
cui si voglia fissare il movimento. Bracci lignei emergeranno dall’acqua con
inclinazioni differenti a sostenere barre d’acciaio concepite come canne di
Pan, un sistema percussivo a martelletti, inseriti nei fori laterali insieme a
brevi canne metalliche, produrrà la voce dell’Arca. Ma la bellezza per
l’artista di Sondrio si realizza solo in un contesto, all’interno di un preciso
sistema di relazioni con l’ambiente, e in questa opera la sua formazione di
architetto, abituato a configurarsi l’emozione estetica come una funzione dello
spazio, si è certo dispiegata pienamente. L’Arca infatti diventerà scultura
solo nel momento della sua ambientazione. Lo scenario, immaginato come un set,
non farà semplicemente da fondale: sarà luogo della rappresentazione,
generatore di visioni ed emozioni. Il pizzo Bernina innevato, capovolto nello
specchio del lago, diventerà parte integrante dell’opera, come i giochi di luce
sull’acqua e le increspature in superficie o il fruscio dei venti d’alta quota
e lo sciabordio delle onde. Una forma cristallina e lineare che si fa fluida e
mutevole nell’esporsi agli elementi naturali. E forma nomade, itinerante,
adattabile a set differenti (il successivo potrebbe essere il lago di Lugano),
quasi a confermare la vocazione ormai internazionale dell’autore. Dopo
l’esperienza della mostra itinerante Smalls monuments in stone, che sta
toccando quattro continenti, lo scultore ha infatti potuto portare a termine
questo nuovo progetto grazie a una borsa di studio residenziale al Centro di
Studi Liguri della Fondazione Bogliasco, ente culturale con sede a New York che
promuove il lavoro creativo avanzato e le ricerche accademiche in un vasto
ambito disciplinare (dall’archeologia alle arti figurative, dalla storia al
teatro, dalla letteratura alla musica e alla danza). Durante il mese di permanenza
nel Centro, 9 fellows provenienti da paesi diversi (tra gli ospiti passati la
scrittrice indiana Anita Desai, il pittore Enrico Della Torre e il poeta
Giorgio Luzzi) hanno modo di sviluppare progetti per i quali sia già stata
completata la preparazione o la ricerca di base, confrontando le reciproche
esperienze. In questa fase Ligari ha potuto risolvere i problemi di nautica
realizzando un plastico in scala 1:20, che gli ha permesso anche di verificare
l’effetto estetico sull’acqua. Di qui, grazie alla collaborazione con
l’irlandese Paul Rowley, fellow della sezione Arti Visive (Film e Videoarte), e
con David Rakowski, compositore di Boston, è nato un CD.rom con le riproduzioni
virtuali dell’opera compiuta, il primo tassello di un progetto più ampio, mirato
a documentare tutto il percorso progettuale, attuativo ed espositivo della
scultura, attraverso video, foto e un libro con CD. Nell’estate 2006 invitato a
partecipare alla 22°edizione della Biennale internazionale di scultura 2007
presenta il nuovo modello in scala con il titolo ARK (sound sculpture). Una
scultura nata come una casa che si mostra già dalle fondamenta, perché si elevi
ora serve uno sponsor, ma discreto: che sia l’Arca ad esporsi. Katia Alesiano